Sergio Scatizzi “Fiori”
Sergio Scatizzi
“Fiori”
Olio su tavola
cm 33×40
1995
I fiori di Scatizzi sono caratterizzati da vividezza e movimento, un approccio distintivo alla natura morta rispetto ai pittori suoi contemporanei.
Questo gli valse perfino l’epiteto “Sergio dei fiori” come è possibile ascoltare perfino in un servizio RAI del 1989.
In seguito “Sergio dei fiori” divenne anche il titolo di una mostra dei primi anni duemila curata da Paolo Marini (ex direttore della galleria “L’Indiano”) nel suo studio di Piazza Santo Spirito.
I fiori sono un soggetto molto amato da chi lo apprezza, forse perché sono persone in grado di recepire quell’amore che il pittore vi metteva.
E’ difficile trovare pittori che non abbiano mai raffigurato dei fiori, ma è altrettanto difficile che essi abbiano un’anima in grado di comunicare qualcosa andando oltre la loro immarcescibilità. Scatizzi riesce in questo, va oltre la fugace esteriorità ed anima la natura di sentimenti, gli stessi che lo fanno apprezzare dai suoi estimatori.
Sergio Scatizzi
“Flowers”
Oil on board
33×40 cm
1995
Scatizzi’s flowers are characterised by vividness and movement, a distinctive approach to still life compared to his contemporary painters.
This even earned him the epithet ‘Sergio dei fiori’ (Sergio of flowers), as can even be heard in a 1989 RAI report.
Later, ‘Sergio dei fiori’ also became the title of an exhibition in the early 2000s curated by Paolo Marini (former director of the ‘L’Indiano’ gallery) in his studio in Piazza Santo Spirito.
Flowers are a much-loved subject for those who appreciate it, perhaps because they are people who are able to receive the love that the painter put into it.
It is difficult to find painters who have never depicted flowers, but it is just as difficult for them to have a soul capable of communicating something beyond their immateriality. Scatizzi succeeds in this, he goes beyond the fleeting exterior and animates nature with feelings, the same feelings that make him appreciated by his admirers.
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