Guido Borgianni “Autoritratto”
Guido Borgianni
“Autoritratto”
Olio su tela
cm 48,5×32,5
1947/1948
Borgianni era un pittore che amava ritrarre le persone che incontrava, perché così riusciva ad avere un ulteriore scambio emozionale con esse, un contatto che riusciva ad andare oltre la parola.
Allo stesso modo cercava di parlarci di sé attraverso i suoi autoritratti, cercando così di farsi vedere come lui si percepiva.
Possiamo perciò sentirci osservati attraverso quell’imperturbabilità di quegli occhi azzurro-grigi.
Ed è proprio quello sguardo, così catalizzante, il grande protagonista di questo dipinto, possiamo infatti percepirne una fierezza ed una solidità d’animo per niente comuni.
Borgianni si ritrae di tre quarti, emergendo gradatamente dall’ombra per esporsi così alla luce diretta.
La percezione che ne abbiamo è di un giovane uomo diviso tra la luce e l’ombra dell’anima, senza sottrarsi a questa realtà ma bensì rendendola tangibile.
Quello sguardo, accompagnato dalle labbra inespressive, sono i veri protagonisti, il resto diviene contorno ed è per questo motivo che tutto diviene rarefatto e sbrigativo.
Guido Borgianni
“Self-portrait”
Oil on canvas
cm 48,5×32,5
1947/1948
Borgianni was a painter who loved to portray the people he met, because in this way he was able to have a further emotional exchange with them, a contact that went beyond words.
In the same way he tried to tell us about himself through his self-portraits, thus trying to make himself seen as he perceived himself.
We can therefore feel observed through that imperturbability of those blue-grey eyes.
And it is precisely that gaze, so captivating, that is the great protagonist of this painting; we can in fact perceive a pride and solidity of spirit that is by no means common.
Borgianni portrays himself in a three-quarter profile, gradually emerging from the shadows to expose himself to the direct light.
The perception we have is of a young man torn between the light and the shadow of the soul, without shirking this reality but rather making it tangible.
That gaze, accompanied by the inexpressive lips, are the real protagonists, the rest becomes an outline and it is for this reason that everything becomes rarefied and hurried.
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