Sergio Scatizzi “Paesaggio in Maremma”
Sergio Scatizzi
“Paesaggio in Maremma”
Olio su tavola
cm 60×39,5
1990
In questo paesaggio Sergio Scatizzi riesce a compiere una sorta di trasformazione del colore ad olio in terra, roccia, ed in punti sporadici sabbia.
I grumi sono così grossolani da compiere una mutazione, riuscitissima, nell’elemento ricercato.
Questi coaguli irregolari, scomposti e scarsamente disciplinati, paiono divenire delle sorte di imitazioni del dato naturale rimarcandone fedelmente le asperità.
Di primo acchito siamo pervasi da questo senso visivo di ruvidezza, come al cospetto di un paesaggio vulcanico, oppure scogli malamente scolpiti dal mare che anziché levigare sapientemente ha preferito incuneare le sue acque salmastre attraversi schizzi ripetuti in grado di perforare scogli porosi ed inerti.
Rocce, inoltre, disomogenee dove è possibile scorgere correlazioni mineralogiche varie, e come tale varietà altrettanto vario e il ventaglio cromatico che li caratterizza.
Un dipinto particolarissimo che invoglia ad essere indagato centimetro dopo centimetro, con la certezza di non indurre mai alla noia, divenendo semmai fucina di interrogativi e curiosità già pronti per germinare.
Sergio Scatizzi
“Landscape in Maremma”
Oil on board
cm 60×39,5
1990
In this landscape, Sergio Scatizzi succeeds in performing a kind of transformation of oil colour into earth, rock, and in sporadic spots sand.
The clots are so coarse that they perform a very successful mutation into the sought-after element.
These irregular clots, broken up and poorly disciplined, seem to become a kind of imitation of the natural datum, faithfully emphasising its roughness.
At first glance, we are pervaded by this visual sense of roughness, as if in the presence of a volcanic landscape, or rocks badly sculpted by the sea which, instead of skilfully smoothing them, has preferred to wedge its brackish waters through repeated splashes capable of perforating porous and inert rocks.
Rocks, moreover, inhomogeneous where it is possible to discern various mineralogical correlations, and as such equally varied is the chromatic range that characterises them.
A very particular painting that invites one to investigate it inch by inch, with the certainty of never inducing boredom, becoming, if anything, a hotbed of questions and curiosity ready to germinate.
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