Ugo Capocchini
Ugo Capocchini nasce nel 1901 a Barberino Val d’Elsa da una famiglia di agricoltori .
Dopo la scuola professionale e un apprendistato presso un anziano pittore, Carlo Jozzi di Poggibonsi, inizia a studiare a Firenze. Frequenta prima il liceo, poi l’Accademia, che ben presto abbandonerà per la Scuola libera di nudo del Circolo degli Artisti, qui conoscerà Pietro Annigoni, cui resterà legato da una forte amicizia.
Giovanissimo iniziò una assidua frequentazione dei musei, facendo copie delle opere dei grandi maestri, come era ancora uso fare, questo esercizio si rivelerà essere per lui molto importante perché gli permise di affinare la mano ed il gusto. Questo esercizio divenne per Capocchini la prima fonte di reddito, permettendogli di mantenersi fino al suo inserimento nella professione.
La prima personale fu nel 1929 alla Galleria Cavalensi e Botti di Firenze, con la presentazione di Renzo Simi. A questa ne seguirà una seconda alla Cavalensi e Botti ed una terza presentata da Giovanni Colacicchi, eventi a cui la critica risponderà con i primi lusinghieri riconoscimenti. Nel frattempo era entrato in rapporto con letterati e artisti che facevano capo alle Giubbe Rosse, con i quali stabilì rapporti durevoli. Nel 1940 è invitato, con una intera sala, alla XXII Biennale di Venezia.
La monografia di Alessandro Parronchi viene a suggellare nel 1942 il prestigio che ormai ha raggiunto.
Passata la guerra, nel fervore di iniziative e attività che contraddistingue la vita artistica italiana, Capocchini preferisce una posizione discreta e appartata alla frenetica agitazione di tanti altri. Terrà personali quando ne sarà il caso, parteciperà alle grandi rassegne con parsimonia e senza troppe illusioni. Anche ai “premi”, grande moda di quegli anni, sarà presente con misura. Tuttavia riconoscimenti non gli mancheranno.
La sua attività misurata ma assidua è via via documentata dalle personali che realizza a Firenze e altrove. Tra le maggiori personali di Capocchini sono da ricordare quelle della Strozzina, in Palazzo Strozzi a Firenze, nel 1950. Una sua mostra di disegni alla Torre, sempre a Firenze, nel 1953. Nel 1956 la personale a L’Indiano di Borgo Ognissanti, presentata da Parronchi, la quale fu salutata come una svolta decisiva e felice della sua pittura. Farà seguito nel 1961 quella di Roma, al Vantaggio, presentata da Silvano Giannelli.
Nel 1962 la Città di Firenze organizza alla Strozzina una sua antologica che ne documenta in termini succosi ma esaurienti il percorso dal 1928. Seguiranno la mostra di Milano nel 1963, a L’Indiano di via Montenapoleone, presentata da Mario Luzi. Espone nel 1969 presso la Galleria Michaud a Firenze, presentata dallo stesso Luzi. Del 1972 espone alla Galleria Gradiva di Firenze, presentata da Michelangelo Masciotta. Suoi disegni ed acquerelli sono presentati alla Saletta Vieusseux nel 1974 e alla Galleria Pananti nel 1976.
Dal 1941 al 1970 insegna pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, per il quale è stato insignito della Medaglia d’Oro dei Benemeriti della Cultura e dell’Arte dal Ministero della pubblica Istruzione.
Nella primavera del 1978 Firenze rende omaggio a Capocchini con una grande mostra antologica in Palazzo Strozzi. Nel catalogo scritti e testimonianze di Pietro Annigoni, Carlo Batocchi, Piero Bigongiari, Carlo Bo, Alessandro Bonsanti, Franco Camarlinghi, Renzo Federici, Dante Giampieri, Mario Luzi, Oreste Macrì, Michelangelo Masciotta, Eugenio Miccini, Eugenio Montale, Alessandro Parronchi, Piero Santi, Adriano Seroni, Sergio Statizzi, Roberto Tassi, Dante Zamboni.
Ugo Capocchini muore a Firenze il 29 maggio 1980.
Premi e riconoscimenti
La prima affermazione avvenne nel 1928 con la vittoria del Premio Panerai con il Grande nudo disteso ora nella Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze.
Nel 1940 vince la medaglia del Premio Bergamo.
Consegue il Premio Michetti di Francavilla a mare nel 1951, alla Mostra Marinara di Genova nel 1951.
Ottiene un riconoscimento al Premio del Fiorino di Firenze nel 1953, nel 1955 ottiene l’importantissimo Fiorino d’oro.
Del 1954 il Premio Marzotto, nel 1957 ottiene il Premio Scipione ,
Nel 1960 viene invitato ad esporre dieci quadri alla Quadriennale di Roma.
Del 1961 il Premio Arezzo.
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