Enzo Faraoni
Enzo Faraoni nasce a Santo Stefano Magra (La Spezia) nel 1920 da genitori toscani, si trasferiranno presto a Montelupo Fiorentino (FI) e poi a Carmignano (PO), dove Enzo passerà la maggior parte dell’infanzia, a causa del lavoro di capotreno del padre.
Faraoni frequenta l’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, dove sarà allievo di Francesco Chiappelli, Giuseppe Lunardi e Pietro Parigi.
Parigi gli consigliò di vedere una mostra viareggina di Viani, Faraoni rimase particolarmente colpito dalla visione di quelle opere che uscivano completamente dagli schemi pittorici standardizzati accademici. Sarà poi lo stesso Parigi a portarlo nello studio di Ottone Rosai di Via San Leonardo, il quale poi lo introdurrà negli ambienti artistici fiorentini.
La prima personale sarà nel novembre 1942, presso la galleria “Il Fiore” di Corrado del Conte che gli dedicherà la sua seconda mostra dall’apertura. La manifestazione ebbe un notevole successo ottenendo critiche lusinghiere da parte di Piero Santi e lo stesso Rosai.
L’anno seguente Rosai lo vorrà come suo assistente nella classe di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove insegnava.
In questo momento inizia a frequentare lo storico caffè delle Giubbe Rosse, dove ebbe modo di conoscere Gatto, Montale, Luzi, Parronchi e tutti i pittori che vi orbitavano da Rosai a Baccio Maria Bacci passando per i Futuristi fino a Peyron e Scatizzi.
L’episodio di guerra e il dopoguerra
L’11 giugno 1944 prese parte attiva ad una azione partigiana in cui cercarono di far esplodere alcuni convogli in partenza da Carmignano, dove era stato dislocato, e diretti in Germania. Il detonatore esplose di lì a pochi secondi a causa di un malfunzionamento, morirono in quattro. Enzo Faraoni fu l’unico superstite ma rimase gravemente ferito ad una gamba.
Riuscì a raggiungere la casa paterna e da lì verrà aiutato da Rosai che lo fece prelevare con un carro funebre fino a raggiungere Via San Leonardo e successivamente a casa sua in Via de’ Benci.
Dopo la liberazione si trasferì in Via della Robbia, nella casa dove Adriana Pincherle e Edoardo Alfieri avevano lo studio.
Nel 1947 si trasferisce nuovamente in Via Mannelli.
Nel 1951 conoscerà Dianora Marandino e che sposerà due anni dopo, divenuta molto famosa in ambito internazionale come stilista e di cui molte sue creazioni sono ancora oggi conservate alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti.
Mostre e riconoscimenti
Enzo Faraoni ottiene il premio del Fiorino d’oro nel 1961, l’opera premiata Ragazza addormentata è oggi conservata alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
Nel 1968 ottiene il primo premio della Biennale di Venezia per la xilografia.
Nel 1974 Mario de’ Micheli curerà una importante antologica presso la galleria Farsetti: Cento opere di Enzo Faraoni.
Alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti si è tenuta nel 2011 un’importante retrospettiva dell’autore dal titolo: Natura e verità nella pittura di Enzo Faraoni, a cura di Mirella Branca.
Enzo Faraoni è stato insignito di molti riconoscimenti anche per la sua attività di incisore e di grafico, attività da lui molto amata.
Gli ultimi anni
Dopo l’importante mostra di Palazzo Pitti il pittore perse pian piano la vista a causa di un glaucoma che lo costrinse inevitabilmente ad allontanarsi dalla pittura. Preferiva perciò trascorrere il suo tempo con persone che amava ed aiutando animali in difficoltà.
Enzo Faraoni muore il 9 ottobre 2017 nella sua casa dell’Impruneta.