Guido Peyron “Natura morta con bouquet”
Guido Peyron
“Natura morta con bouquet”
Acquerello su carta
cm 42×28,5
Anni 40
Grazie a Sebastiano “Seb” Timpanaro, nel suo scritto critico “Peyron” del 1943, riusciamo a capire la particolarità della persona ed artista che era Guido Peyron.
Timpanaro inizia parlandoci del pilota automobilistico, dedito alla velocità ed al rischio e particolarmente incline al fascino femminile ed alla buona cucina.
Improvvisamente poi, come illuminato sulla via di Damasco, dopo aver《fracassato macchine, dissipando una fortuna》gli fa visita la Musa della Pittura che lo indirizza verso una dimensione più intima ed appartata.
Un autodidatta che riesce a carpire dai maggiori artisti contemporanei piccoli insegnamenti da lui poi tramutati in uno stile tutto suo, personalissimo, dove anche gli oggetti nella sua mente si animano e danno vita a storie.
Guido Peyron
“Still Life with Bouquet”
Watercolour on paper
cm 42×28,5
1940s
Thanks to Sebastiano ‘Seb’ Timpanaro, in his critical essay ‘Peyron’ from 1943, we are able to understand the special nature of the person and artist that was Guido Peyron.
Timpanaro begins by telling us about the motor racing driver, dedicated to speed and risk and particularly inclined to feminine charm and good food.
Suddenly then, as if enlightened on the road to Damascus, after having《fracked cars, dissipating a fortune》he is visited by the Muse of Painting who directs him towards a more intimate and secluded dimension.
A self-taught artist who manages to learn small lessons from the major contemporary artists, which he then transforms into his own, highly personal style, where even the objects in his mind come alive and give life to stories.
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