Sergio Scatizzi “Il mare”

Sergio Scatizzi
“Il mare”
Olio su tavola
cm 50,5×32
1989

Spesso siamo portati a pensare che la solitudine porti dentro di sé necessariamente una componente negativa, di abbandono, di un isolamento volontario o involontario ma comunque facente parte di una dimensione di tristezza.

La solitudine però può anche avere altre connotazioni, legate alla dimensione dell’individuo ed alla propria personalità.

Isolarsi permette alle volte di ricongiungersi col proprio essere in un processo introspettivo e rigenerativo.

Questa pratica non viene facilmente recepita da tutti, ma per alcuni staccare dal vivere quotidiano e dalle persone diviene un passaggio necessario per poter meglio affrontare nuovamente il tutto.

Questa spiaggia, così distesa, sembra rappresentare proprio la glorificazione di quel momento, lungo o breve non conta, mentre ci troviamo ad essere noi ed il mare, immobili in un silente attimo di equilibrio.

Sergio Scatizzi
“The Sea”
Oil on board
cm 50,5×32
1989

We are often led to think that loneliness necessarily carries within it a negative component, of abandonment, of voluntary or involuntary isolation, but in any case part of a dimension of sadness.

Loneliness, however, can also have other connotations, linked to the dimension of the individual and his or her personality.

Isolating oneself sometimes allows one to reconnect with one’s being in an introspective and regenerative process.

This practice is not easily understood by everyone, but for some people detaching themselves from everyday life and people becomes a necessary step to be able to cope better again.

This beach, so stretched out, seems to represent precisely the glorification of that moment, whether long or short does not matter, as we find ourselves and the sea, motionless in a silent moment of balance.