Sergio Scatizzi “Natura morta”

Sergio Scatizzi
“Natura morta”
Olio su tavola
cm 49,5×69,5
2005

Una natura morta dalla forza espressiva travolgente.

Un movimento continuo, vorticoso, ci trascina in questa miriade di spatolate, ognuna un universo a sè che unendosi riescono a creare l’impensabile.

Il connubio con la particolare cornice settecentesca nasce dall’idea dello stesso Scatizzi, sopraffino collezionista di opere sei-settecentesche, non si faceva scappare chicche come questa.

Il quadro è venuto dopo, come abbiamo già visto altre volte, facendosi tagliare a misura una tavola che potesse essere perfetta con tale contorno.

Osserviamo nuovamente come il dato figurativo, esplicato in elevazioni materiche che sfidano la forza di gravità, sono lo specchio di una emotività in subbuglio. 

La composizione è completamente giocata sulle tonalità rosse, grigie e prugna, ma ad emergere, con la prorompenza di un faro, è il giallo dorato del melone che veicola l’attenzione. 

Sergio Scatizzi
“Still Life”
Oil on board
cm 49,5×69,5
2005

A still life of overwhelming expressive force.

A continuous, swirling movement draws us into this myriad of spatula paintings, each one a universe in itself that, when combined, manage to create the unthinkable.

The combination with the special 18th-century frame was the idea of Scatizzi himself, an outstanding collector of 17th- and 18th-century works, who did not miss out on gems like this.

The painting came afterwards, as we have already seen on other occasions, by having a panel cut to size that would be perfect with such a frame.

We observe again how the figurative datum, explicated in material elevations that defy gravity, are the mirror of an emotionality in turmoil.

The composition is completely played out in red, grey and plum tones, but it is the golden yellow of the melon that emerges, with the prominence of a lighthouse, to convey attention.