Sergio Scatizzi “Paesaggio”
Sergio Scatizzi
“Paesaggio”
Olio su tavola
cm 70×43
2002/2003
Un paesaggio sobrio, giocato su accordi cromatici vicini, senza particolari assoli improvvisi.
Quello che colpisce è però la freschezza e l’energia delle spatolate.
È questo dinamismo del gesto uno degli elementi maggiormente distintivi dell’arte di Scatizzi, quel movimento della materia in grado di catturare l’attenzione dell’osservatore e fargli immaginare quel rimestare, quell’attingere colore, fino a quando la spatola finalmente si stacca formando punte e creste.
Accattivanti movenze dai caratteri alle volte sensuali, altre volte rabbiosi, ma sempre generati da un sentimento sincero, cristallino e, pertanto, sempre aperto alla comunicazione.
Quello che spesso sfugge, o più semplicemente viene dato per scontato, è come l’arte sia fondamentalmente una esigenza comunicativa, un trasmettere emozioni senza l’utilizzo delle parole in un più complesso linguaggio non verbale.
Un linguaggio che passa silenzioso dall’emotività di una persona e viene trasmessa attraverso una operazione creatrice che a sua volta riesce a trasmettere quel determinato “sentire” ad altre persone.
Una operazione che racchiude inevitabilmente qualcosa di magico, la magia delle emozioni.
Sergio Scatizzi
“Landscape”
Oil on board
cm 70×43
2002/2003
A sober landscape, played out on close colour chords, without any particular sudden solos.
What is striking, however, is the freshness and energy of the spatula strokes.
It is this dynamism of gesture that is one of the most distinctive elements of Scatizzi‘s art, that movement of the material capable of capturing the observer’s attention and making him imagine that stirring, that drawing of colour, until the spatula finally detaches, forming points and ridges.
Captivating movements with characters that are sometimes sensual, other times angry, but always generated by a sincere, crystalline feeling and, therefore, always open to communication.
What is often overlooked, or more simply taken for granted, is how art is fundamentally a communicative need, a transmission of emotions without the use of words in a more complex non-verbal language.
A language that passes silently from a person’s emotionality and is transmitted through a creative operation that in turn succeeds in transmitting that particular ‘feeling’ to other people.
An operation that inevitably encompasses something magical, the magic of emotions.
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