Sergio Scatizzi “Paesaggio”

Sergio Scatizzi
“Paesaggio”
Olio su tavola
cm 51,3×57
1999

Le estati giovanili di Sergio Scatizzi erano costellate da paesaggi come quello che accingiamo a proporvi.

Spesso si recava a Castiglioncello dove passava molto del suo tempo con amici cari.

Sulla strada che lo portava alla mèta designata aveva la possibilità di attraversare radure di grano come questo, dove i papaveri creavano macchie di colore rosso che spiccavano in mezzo a quell’oro frusciante.

Quelle immagini si sono impresse nella memoria del pittore, che ha continuato sempre a ripensare a quei colori vividi e lussureggianti per poi dargli consistenza in pittura.

Risulta essere interessante proprio come Scatizzi attinga dalla sua memoria per creare certi paesaggi, che alle volte paiono attingere in modo diretto dalla realtà mentre invece essa viene solo rievocata.

Una realtà perciò ammantata di ricordo, il che la pone così in una dimensione diversa come di sogno.

Sergio Scatizzi
“Landscape”
Oil on board
cm 51,3×57
1999

Sergio Scatizzi‘s youthful summers were dotted with landscapes like the one we are about to present to you.

He often travelled to Castiglioncello where he spent much of his time with close friends.

On his way to his designated destination he would pass through wheat glades like this one, where poppies created patches of red that stood out amidst the rustling gold.

Those images became imprinted in the painter’s memory, and he always kept thinking back to those vivid, lush colours and then gave them substance in paint.

It is interesting precisely how Scatizzi draws on his memory to create certain landscapes, which sometimes seem to draw directly from reality when in fact it is only evoked.

A reality therefore cloaked in memory, which thus places it in a different dimension as if in a dream.