Sergio Scatizzi “Venezia”
Sergio Scatizzi
“Venezia”
Tempera su carta
cm 60×46
1976
Dopo la basilica romanico-bizantina di San Marco, uno degli edifici più noti e caratteristici della città lagunare è sicuramente la basilica di Santa Maria della Salute.
La chiesa domina con la sua imponente cupola il canale più famoso di Venezia: il Canal Grande.
Baldassarre Longhena, l’autore della costruzione seicentesca, affidatagli come una sorta di ex-voto intitolato alla Madonna per la sua intercessione affinché la pestilenza del 1630 cessasse, voleva che la chiesa fosse ben visibile da ogni angolo della città.
Questa Venezia di Scatizzi è sospirata, anelata, dalla delicatezza cromatica che la fa apparire nebulosa come un sogno, mentre, sfiorando le azzurre acque.
Ci dirigiamo così, quasi inebetiti, verso quel candido scrigno barocco, secolo agognato da colui che quel secolo tanto lo amava e ricercava.
Sergio Scatizzi
“Venice”
Tempera on paper
cm 60×46
1976
After the Romanesque-Byzantine basilica of St. Mark’s, one of the best known and most characteristic buildings in the lagoon city is certainly the basilica of Santa Maria della Salute.
With its imposing dome, the church dominates the most famous canal in Venice: the Grand Canal.
Baldassarre Longhena, the author of the 17th-century construction, entrusted to him as a sort of ex-voto dedicated to the Madonna for her intercession to end the plague of 1630, wanted the church to be clearly visible from every corner of the city.
This Venice of Scatizzi’s is sighed, yearned for, by the chromatic delicacy that makes it appear hazy like a dream, as it skims the azure waters.
We thus head, almost inebriated, towards that white Baroque casket, a century longed for by the man who loved and sought that century so much.
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